Il perdono Cristiano - Studio di Mediazione familiare, pedagogia e orientamento

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Educazione Religiosa
Gesù: parole, pensieri e atti a profitto
 
Rubrica di ricerca pedagogica in ambito di religione/religiosità e fede
 
A cura di Maurizio Forzoni
© Maurizio Forzoni
 
14/03/2023


      
      
Maurizio ForzoniÈ da molto tempo che mi ero proposto di svolgere un'analisi laica del pensiero e della parola di Gesù che, come in altre occasioni ho avuto modo di dire, non era un religioso, un mistico, e non pensava affatto di fondare nessuna religione. In questa serie di scritti e analisi riporterò i risultati della mia ricerca che mi hanno portato a confermare le mie ipotesi.
 
Non potrò ovviamente dirvi tutta la verità, come accade ripetutamente nei Tribunali, con quella formula assurda: “Giuro di dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità”.  Infatti, non la si può dire tutta. Anche perché nessuno arriva a saperla tutta, figuriamoci a dirla. Nei Palazzi di Giustizia si prendono, spesso, lucciole per lanterne, proprio perché si parte da tale presupposto errato.
 
Chi pretende di dire tutta la verità o è Dio o si ritrova ad essere presto folle. Alternativamente, può perdersi in quella logorrea nevrotica che è destinata a lasciare sempre il soggetto mancante, inappagato e insoddisfatto. Parla, parla, parla, senza mai arrivare al punto di domanda. È la domanda di cui teme di non trovarne il fondamento. È un altro modo per non accettare il limite del proprio sapere, escludendo ogni possibilità di relazione fruttuosa, se vogliamo anche con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
 
Come primo scritto che segue l'alternarsi dei miei pensieri, comincerò dal Vangelo secondo Matteo 18, 15 -17. Parto da questo punto, non a caso. Dal momento che la questione del perdonare a tutti i costi è sventolata come una bandiera in ogni forma religiosa che si farebbe derivare dal pensiero e dalla parola di Gesù.
 
Gesù non ha mai detto di perdonare a tutti i costi.
 
E, soprattutto, riteneva il perdono una cosa seria, e non un elenco di peccati da dire in un confessionale, per poi uscirne liberati – si fa per dire – senza incorrere nel giudizio e sanzione dell'altro.
 
 
In questa serie di scritti ne parliamo.

IL PER-DONO CRISTIANO
 
Scritto 1

Il perdono è per dono. Ossia è un dono che l'altro fa. E, quindi, segue sempre un giudizio di affidabilità.
 
Matteo 18,15-17
 
La riprensione fraterna
(Cfr. Luca 17:3, 4)
 

15 Se poi tuo fratello ha peccato contro di te, va' e riprendilo fra te e lui solo. Se ti ascolta, avrai guadagnato tuo fratello, 16 ma, se non ti ascolta, prendi con te una o due persone, affinché ogni parola sia confermata per bocca di due o tre testimoni. 17 Se rifiuta di ascoltarli, dillo alla chiesa e, se rifiuta di ascoltare anche la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano.
 
 
 
È possibile correggere un incorreggibile o pensare che cambi? Quante persone ho visto, nel corso della mia attività professionale, sociale, affettiva, pensare che l’altro in “malafede” potesse cambiare.
 
Li ho visti subire danni da parte di genitori, fratelli, sorelle, parenti, amici, partner e così via, perdonandoli in continuazione, sino a che, esausti, si sono trovati oramai senza più niente.
 
Onde proseguire nell'analisi della questione, occorre dire che in aramaico – la lingua originale e parlata con i propri apostoli da Gesù – il peccato aveva una valenza di errore, scorrettezza, un male, sia per il soggetto che lo compiva, che per colui che lo subiva. La divisione tra peccato ed errore è stata attuata dalla civiltà greca e romana, con l’istituzione della Santa Chiesa romana e apostolica.
 
A causa di questa interpretazione errata, in molti hanno finito per pensare che un peccato sia qualcosa di molto diverso da un errore (ed un male) che poi porta fuori strada il soggetto dalle sue reali vocazioni e sentieri, finendo poi per danneggiare l'altro nella propria economia (reale, psichica e fisica).
 
Danneggiare l’altro significa deprivarlo della possibilità di fare frutti, ovvero della capacità di sfruttare il proprio talento ed andare a meta,  soddisfacendo i proprio sogni e desideri.
 
Gesù non ne faceva una questione di “moralità”, ma di danno emergente e lucro cessante. È un po' come dire: <<è un peccato che tu sia cascato in questo errore, e abbia fatto altrettanto con tuo fratello. Vedi il male che hai provocato? Prova a ripararlo e a correggere il tuo errore>>.
 
Ecco perché Gesù invita, se un fratello ha peccato, ossia ha arrecato danno ad un altro fratello, a prenderlo da parte, e tentare di chiarire, affinché la questione sia risolta in maniera amichevole e pacifica, e si proceda alla correzione dell'errore commesso.  Se il tentativo di chiarimento ha successo, il proprio fratello ritorna ad essere una fonte di guadagno, ovvero di lucro. Lo dice proprio: “avrai guadagnato tuo fratello”.
 
Se questo tentativo non dovesse funzionare, questa volta è bene tentare una conciliazione assieme a due o tre testimoni che possano confermare l’accaduto parola per parola. Il problema, diremmo oggi, è quando i testimoni sono corrotti, fanno falsa testimonianza e agiscono per spirito di perversione. In tale caso, invece di aiutare i fratelli a raggiungere l'accordo, possono gettare nuova benzina sul fuoco e seminare zizzania, concorrendo, quindi, ad aggravare e ingigantire l'errore, con tutte le conseguenze che possiamo immaginare.
 
 
Nel caso in cui anche questo tentativo non dovesse funzionare, l'invito per il fratello danneggiato e offeso, è di portare il fratello danneggiante e offensore davanti all'Assemblea, ovvero la legge, la giustizia. Oggi non parleremmo esclusivamente di Chiesa, ma di Tribunali o organismi di conciliazione. Nel tempo in cui visse Gesù, la Chiesa era anche il luogo ove si risolvevano controversie e contese, perché all’interno vi erano coloro che dovevano essere i depositari e i giusti interpreti delle Sacre Scritture. Salvo corruzioni e ingiustizie, così diffuse anche a quei tempi, tanto che Gesù stesso ammonisce spesso e duramente gli Scribi e i Farisei che fanno un uso distorto della legge e del diritto. Ma di ciò avremo modo di parlarne in un altro momento.
 
 
Ai tempi nostri, va detto, la giustizia non è certo migliore di quella, ma accade che, invece di risolvere le questioni e mettere ordine al disordine, provochi più ferite di quelle che sarebbe chiamata a curare.
 
 
E se tutti i tentativi di addivenire alla risoluzione della contesa dovessero fallire? Il fratello offeso è, come dice Gesù -- senza possibilità di equivoci o fallaci interpretazioni -- sollevato da ogni peso: può trattare l’altro fratello offensore come un perfetto sconosciuto. In pratica esercita il proprio diritto di scomunicarlo. Gli dice: “io non ti conosco”.
 
 
Vediamo proprio che Gesù parla di un giudizio e di una sanzione ben precisa. Altro che dare infinite possibilità a colui che non le merita!!! Permettere ad un altro di continuare a danneggiarci, non c'entra niente con il perdono, ma diviene masochismo, godere nella propria sofferenza e distruzione. La salvezza passa dalla scomunica del fratello che, ostinatamente, danneggia, mortifica e distrugge i frutti dell’altro fratello.
 
Occorre precisare che quando Gesù parla di fratello, non si riferisce affatto e in maniera esaustiva ad un legame di sangue o di discendenza, bensì al prossimo, all'altro, al vicino.
 
Slegarsi dalle relazioni tossiche, deprimenti e infruttifere, dopo averle tentate tutte, è fonte di guadagno, libertà e beneficio.

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© Maurizio Forzoni
 
14/03/2023

 
Dott. Maurizio Forzoni
 
Pedagogista terapeutico, giuridico e del benessere
 
Orientatore esistenziale
 
Mediatore familiare
 
347 839 2440
 
info@maurizioforzoni.it

 
 
 
 
  

Maurizio Forzoni (info@maurizioforzoni.it/347.8392440), pedagogista specializzato in pedagogia del benessere, terapeutica e giuridica, mediatore familiare,  orientatore esistenziale, attualmente svolge attività di pedagogista,  orientamento esistenziale e formativo nelle relazioni d'aiuto in ambito familiare, soggettivo, scolastico, all'interno del Centro Formativo, didattico-pedagogico, di orientamento e ricerca UniSocrates di Arezzo, città nella quale vive. E' iscritto al Registro Nazionale Orientatori presso l'Associazione Nazionale Orientatori e alla Camera di Mediazione Nazionale di Roma .
Prova
(C) 2022 Dott. Maurizio Forzoni

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