Difendersi dal Narcisismo familiare - Studio di Mediazione familiare, pedagogia e orientamento

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Narcisista patologico
Difendersi dal Narcisismo familiare
di Maurizio Forzoni
              

ForzoniLe famiglie, ovviamente, non sono perfette. E, in ognuna di esse, si possono riscontrare problematiche, o varie sintomatologie di cui uno o più membri possono soffrire.

In tali casi risulta ipotizzabile attivare – in situazioni di crisi, difficoltà, separazioni o divorzi dei coniugi – protocolli di aiuto che possano risultare utili e praticabili (come, ad esempio, la mediazione familiare, o gli interventi di orientamento o la pedagogia terapeutica). Ciò avviene perché, famiglie del genere, hanno ancora un patrimonio familiare e degli accessi comunicativi e conciliativi, su cui è possibile fare perno, e non ci sono soggetti, al loro interno, talmente degenerati da innalzare muri ( o porre in atto azioni di  ostracismo) ad ogni possibilità di dialogo per la risoluzione delle problematiche.

Le questioni si complicano – e anche moltissimo – allorquando all'interno di certe famiglie si trovano individui che soffrono di quella patologia che possiamo chiamare “Narcisismo perverso” o “Narcisismo maligno”, o come diversamente definita da psichiatri, medici, psicologi, psicoterapeuti, pedagogisti e formatori, i quali ne parlano da varie angolazioni, e sulla base delle loro esperienze cliniche ed esistenziali. Il Narcisismo è una delle patologie oggi più diffuse, di cui molti parlano, ma che è sempre molto difficile venga riconosciuta nel caso concreto, e ciò perché chi ne soffre riesce ad indossare una maschera, a confondere, e, in genere, gode di molta complicità da parte di altri individui altrettano Narcisisti o addirittura della vittima che, divenuta dipendente affettiva, non solo non si difende più, ma è oramai  il suo più fedele complice, con tutte le gravi conseguenze del caso.

Va precisato, prima di parlare delle modalità di difesa in tali casi, che il Narcisismo può essere sia maschile che femminile. Nella donna, in alcuni casi, può essere anche più perfido, nascosto, fine, soprattutto se ad avere questa patologia è una madre, la quale potrà avere influenze nefaste sui figli, svilendo e mortificando il loro padre, o anche altri soggetti che si relazionino con loro, mettendoli in confusione, disorientandoli, sino a creare, nei casi più gravi, vere e proprie sintomatologie psichiche o addirittura psichiatriche (è molto frequente che, dietro ad un figlio Narcisista, si trovi una madre Narcisista e perversa).

La domanda che tutti pongono – e direi con una buona motivazione – è se il Narcisista sia curabile. La mia risposta, a tale domanda, è che, quando un individuo soffre di Narcisismo grave, non riconosciuto sin da quando era bambino o adolescente, tale patologia è diventata, in età adulta,  oramai intrattabile. Egli o ella vive nella menzogna, nella maschera, prepotenza, arroganza, principio di comando, da così  troppo tempo che  gode solamente nel male (e danno) che può fare a se stesso e all'altro. Va detto che la situazione si aggrava ulteriormente per il fatto che, un individuo del genere,  può finire anche per fare uso di sostanze stupefacenti (la cocaina e l'eroina è la droga che predilige), alcool, tabagismo, o sviluppare altre forme di dipendenza. Per tali ragioni, il quadro si complica ulteriormente. L'unica cura che sarebbe possibile in tali casi è quella psichiatrica e/o neurologica, ma è di difficile applicazione, dal momento che il Narcisista non si sente mai malato (anzi, malati sono sempre gli altri), e quindi andrà a curarsi solo se glielo ordina l'autorità giudiziaria e, anche in tali circostanze, con scarsissimi risultati, se non quelli legati alla sedazione farmacologica.

Quando il quadro è quello che ho appena descritto, la patologia del Narcisista è oramai molto grave, ossia non vi è possibilità alcuna di farlo ragionare e di destarlo dal suo progetto “diabolico”: è pronto a distruggere anche tutto, se occorre, piuttosto che scendere a patti,  o riconoscere i diritti e il desiderio del prossimo.  

Cosa è possibile fare allora per il membro della famiglia che, anche se con molta fatica, ha infine riconosciuto la patologia di uno o più di questi individui familiari? L'unica soluzione è la fuga, l'allontanamento, e farsi aiutare da qualcuno specializzato nel campo, per uscirne con meno danni (esistenziali, psichici, morali, economico-patrimoniali) possibili. Non ci sono altre strade, perché individui del genere non cambieranno mai, è impossibile che lo facciano. Possono solo peggiorare nel corso degli anni, soprattutto se trovano persone che danno loro potere, autorità e li fanno sentire “Grandi e Invincibili”. E' possibile solo impostare una difesa, anche giuridica ove fosse necessario, salvare il salvabile, e fare la conta dei danni. E, se il soggetto è costretto ad averci ancora a che fare, perché ad esempio ci sono figli di mezzo, è bene farsi aiutare da un intermediario terzo, non escludendo di recarsi dal medico o dallo psicoterapeuta nel caso abbia sviluppato anche problematiche di salute. Perché questi individui fanno anche ammalare il prossimo, se non si mettono in atto – per tempo – le giuste difese soggettive. Occorre farsi aiutare a sviluppare i necessari “anticorpi”, per mantenersi in  salute e ritrovare la strada del proprio benessere.

Arezzo, lì  27/09/2022
© Dott. Maurizio Forzoni       


Dott. Maurizio Forzoni
Mediatore Familiare
Orientatore Esistenziale
Pedagogista specializzato in pedagogia del benessere, terapeutica e giuridica
Iscritto, con certificazioni di qualità, al Registro Mediatori Familiari presso la Camera di Mediazione Nazionale di Roma, e al Registro Nazionale Orientatori presso l'Associazione Nazionale Orientatori ASNOR di Roma.
Lavora sia in presenza che in modalità telematica.




(C) 2022 Dott. Maurizio Forzoni

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