Gruppi religiosi e gregarismo - Studio di Mediazione familiare, pedagogia e orientamento

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Gruppi religiosi e gregarismo
Gruppi religiosi e gregarismo
di Maurizio Forzoni
              

ForzoniSe in una famiglia viene insegnato, o messo in atto dei comportamenti in base ai quali appare lecito fare i furbi, mentire, mettere fuori strada, ingannare l'altro, vivere di espedienti, prepotenza e arroganza, è molto probabile che anche i figli comincino a pensarla allo stesso modo, diventando a loro volta degli offensori, dei bulli,  per paura di perdere il presunto “amore” e sicurezza che quel nucleo familiare sembra conceder loro.  

Allo stesso modo può accadere che il figlio diverso, che non la pensa allo stesso modo, venga emarginato, oppure subisca atti di scarto e d'intimidazione (più o meno velata) da parte degli altri membri di quella famiglia “disfunzionale”, proprio perché non ci sta, non vuole adeguarsi ad una norma, una “normalità” scorretta, maligna e deprivante. Potrebbe anche finire per pensare che, subire degli abusi e dei comportamenti scorretti, sia il modo di relazionarsi ed essere accettato in certi gruppi, anche dei pari, e quindi diventare la vittima preferita di certi bulli (che  si muovono sempre in branco).

Tale dinamica di debolezza, la si vede sovente nei gruppi giovanili di oggi, ove, per essere accettati, molte volte certi soggetti aderiscono acriticamente a comportamenti, come l'uso e abuso di alcool, sostanze stupefacenti, perché questo diventa la normalità. E' un atto d'iniziazione che poi si trasforma in una forma di dipendenza che è molto pericolosa per la salute psico-fisica del singolo. Ma, essendo un comportamento diffuso nel gruppo gregario, non è mai riconosciuto come un sintomo di un disagio soggettivo profondo, ma è fatto passare per la regola del gruppo: chi non aderisce, o rischia l'esclusione e l'isolamento, oppure è oggetto di comportamenti e pressioni che lo riportino in quella che viene considerata la “maniera giusta” di vivere. In questi gruppi non c'è più rispetto per il desiderio di ciascuno, ma solo godimento sfrenato e senza limiti.

Stesse dinamiche notiamo in certi gruppi a sfondo religioso (cattolici, cristiani evangelici, protestanti, ecc.), i quali, abdicando alla reale fede in Dio e Gesù (che, essendo un fatto intimo non può essere mai giudicato da altri uomini – era questo il senso della frase di Gesù “non giudicate, per non essere giudicati”), cominciano a credere e a far credere – attraverso opere di proselitismo – a teorie che sono sempre delle interpretazioni deviate della parola e del messaggio biblico. Le religioni -- come ho scritto, assieme al collega Roberto Bertin, nel saggio “Se qualcosa è andato storto. Tossicodipendenze nell'età giovanile: rischi, riconoscimento e possibile cura- edito da UniSocrates”, sono sempre la tomba del pensiero, e si perdono in rituali, ripetizioni, regole imposte da certi uomini che hanno in mente solo il principio di comando, per dominare e sottomettere il prossimo,  in nome di un “Dio” che, ad esempio, non è quello di cui parla Gesù nei Vangeli. Il membro o i membri che ricercano i propri desideri, vengono richiamati all'ordine, con quell'idea delirante, o perversa, secondo cui Dio vuole la sofferenza, e l'annichilimento di se stessi, per conformarsi alla Sua volontà. In realtà, ciò che temono (ed invidiano) questi capi o leader religiosi -- Gesù molti di loro li chiamerebbe sicuramente “falsi profeti” --  è il desiderio dell'altro, perché, probabilmente, hanno già perduto il proprio, in ossequio ad un SuperIo che, essendo per loro un tormento e un persecutore, lo deve diventare anche per gli altri. E coloro che non aderiscono, non fanno parte di questi gruppi, o si discostano da certe logiche sistemiche, pur cercando di coltivare e ritrovare la propria fede e relazione intima con Dio, vengono guardati male, con sospetto, sino all'esclusione. Va ricordato, a tal proposito, che Gesù stesso si è sempre opposto all'idea che il suo gruppo diventasse una confessione religiosa, tanto meno una setta.  

Basta citare, a prova di ciò che sto asserendo, queste Sue parole:  

Luca 9,49-50
Chi non è contro di noi è per noi
49 Or Giovanni prese la parola e gli disse: «Maestro, noi abbiamo visto uno che scacciava i demoni nel tuo nome e glielo abbiamo proibito, perché non ti segue con noi». 50 Ma Gesù gli disse: «Non glielo proibite, perché chi non è contro di noi è per noi».

A conclusione del presente lavoro, occorre citare che ciascun gruppo che aderisca ad un pensiero unico, un'idea fissa (molto spesso ossessiva o delirante), una teoria ripetuta acriticamente, che non lasci spazio al pensiero dell'altro e, soprattutto, al suo desiderio, che tenda a mortificare la soggettività del prossimo, è sempre a sfondo religioso: anche se è laico, se si tratta di una famiglia, di un gruppo dei pari o di vegetariani o vegani, o di scientisti o di patrioti. Il fanatismo e il fondamentalismo sono sempre dietro all'angolo.

Non è che un disagio, un malessere, una patologia, perché avallati e diffusi in un gruppo, diventino per questo “salubri”.


Arezzo, lì  30/09/2022
© Dott. Maurizio Forzoni       


Dott. Maurizio Forzoni
Mediatore Familiare
Orientatore Esistenziale
Pedagogista specializzato in pedagogia del benessere, terapeutica e giuridica
Iscritto, con certificazioni di qualità, al Registro Mediatori Familiari presso la Camera di Mediazione Nazionale di Roma, e al Registro Nazionale Orientatori presso l'Associazione Nazionale Orientatori ASNOR di Roma.
Lavora sia in presenza che in modalità telematica.




(C) 2022 Dott. Maurizio Forzoni

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