Articoli e seminari
Orientarsi è ritrovare la bussola del pensiero
di Maurizio Forzoni
Chi sono? Cosa faccio? Dove vado? Qual è la mia strada?Sono quello che sono? Sono quello che voglio essere o vorrei essere? Oppure sono come tu mi vuoi?
Domande esistenziali che, prima o poi, occorre porsi, senza però perdersi in esse. La differenza tra l'esistenzialismo e l'orientamento esistenziale è proprio qui. Nell'esistenzialismo le domande sono richieste di fondamento, ove il rischio è quello di perdersi davvero, a volte per sempre. C'è dell'esistenzialismo anche nel cosiddetto "prendere la vita come viene", o pensarla come un destino, ove non ci si può fare niente.
Il soggetto, nell'orientamento esistenziale, lavora per riconoscersi frutto dei propri atti e pensieri, non solo degli eventi o degli inganni subiti, delle delusioni (che pur ci sono), ma anche del modo con cui ha fatto i conti con la propria storia. Ogni parola, ogni atto, o mancato atto, ha delle conseguenze. Il peccato di Amleto è che in quell'essere o non essere si perde, non si smuove più, è paralizzato, condannato alla perdi-zione.
Mi ricordo di quel soggetto 60enne in orientamento presso di me che non festeggiava mai i compleanni, né il Natale, né le feste, niente di niente. Da bambino non aveva mai festeggiato un compleanno, nemmeno un amico gli invitavano a casa. Tutto passava senza gioia, senza dono, senza amore. Da adulto, non sapeva più cosa fosse una gioia, l'amore, l'incontro con l'altro. La vita era solo un sacrificio. La scelta successiva è stata quella di comprendere, una volta ritrovata questa verità, se continuare a prestar fede nella vita che l'altro aveva costruito per lui, oppure riusciva a farne a meno. Era quella davvero la sua vita, oppure poteva provare a trovare la propria strada, il proprio sentiero?
L'orientamento esistenziale è ritrovare la bussola del pensiero, le proprie mete, le redini della propria vita.Ri-orientarsi significa anche ritrovare quella competenza nel riconoscere chi tenta di sviare il soggetto dai propri desideri, i propri pensieri e sentieri. Ossia saper giudicare chi ti inganna con frasi del tipo "lo faccio per il tuo bene". Chi può dire qual è il bene di un altro, scagli la prima pietra.Il bene si può solo ricevere da un altro ben disposto nei nostri confronti. E tanto lo sarà più, quanto noi stessi sappiamo ben disporci nel riceverlo. "Puer docet !"
Arezzo, lì 03/06/2020© (2006-2020) -Dott. Maurizio Forzoni
Maurizio Forzoni (info@maurizioforzoni.it/347.8392440), pedagogista (specalizzato in pedagogia speciale, familiare e giuridica), mediatore familiare e orientatore esistenziale, attualmente svolge attività di pedagogista, orientamento esistenziale e formativo nelle relazioni d'aiuto in ambito familiare, soggettivo, scolastico, universitario, professionale, relazionale, affettivo, all'interno del Centro Formativo, didattico-pedagogico, di orientamento e ricerca UniSocrates di Arezzo, città nella quale vive. E' iscritto al Registro Nazionale Orientatori presso l'Associazione Nazionale Orientatori – Roma, ed è formatore e supervisore autorizzato Eipass – European Informatics Passport.