I virus familiari - Pensieri in movimento -- Maurizio Forzoni

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I virus familiari
di Maurizio Forzoni
              
Maurizio Forzoni
Quando giustamente protestiamo contro lo stato attuale della nostra civiltà, accusandolo di appagare troppo poco le nostre esigenze di un assetto vitale che ci renda felici, di lasciar sussistere molto dolore che potrebbe essere evitato, quando con critica spietata ci sforziamo di mettere a nudo le radici della sua imperfezione, sicuramente esercitiamo un nostro giusto diritto e non ci mostriamo nemici della civiltà.” - Sigmund Freud

Non esiste una famiglia data in natura o, se preferite, come evento naturale, ma nemmeno biologico. La biologia, il DNA, il legame di sangue,  o quant'altro vogliamo metterci, c'entra solo nell'atto del concepimento e della nascita. Ma, anche lì, non è tutto. E' sempre una questione di desiderio e di messa in opera, attività umana. Affari economici, insomma. La famiglia nasce proprio allo stesso modo come è istituita una società per azioni, con o senza notaio. L'atto pubblico, anche quando c'è, non ne costituisce la pre-esistenza. Nemmeno i figli, la prole, sono fatti naturali, nel senso scientifico del termine. Occorre un riconoscimento e un'adozione. Allo stesso modo, i figli adottano i propri genitori, li riconoscono. Ma possono anche misconoscerli. Non è né dovuto, né scontato che i figli adottino i propri genitori, o i propri fratelli e sorelle. Le famiglie, quando funzionano, sono società in affari. Non tutte le società, però, producono frutti, ossia utili.

Si rileva oggi la crisi della famiglia. Ciò è vero: anche se la crisi è sempre soggettiva. Ci fosse più sovranità soggettiva, ci sarebbero meno guerre, reati, sintomi, dipendenze e atti incivili. Il soggetto che segue il proprio principio di piacere, infatti, non ha bisogno di trasgressioni, o di punizioni. Va dove incontra bene-ficio, relazione, lavoro a profitto. Freud è stato il primo amico del pensiero che ha riconosciuto nel bambino la capacità di accedere alle più varie fonti di piacere e benessere. Senza malizia. Il mal pensare è sempre di un adulto che ha già perduto il proprio sapersi disporre nei confronti di un altro desiderante, eccitante. Per tali ragioni, il bambino fa paura ed è fatto passare per irrazionale, istintivo (ossia lo si offende nel pensiero), per il solo fatto di saper fare ciò che molti adulti non sanno più fare, ossia essere buoni  e stimolanti partner.

Ci sono bambini che incarnano i sintomi e le colpe del nucleo familiare di appartenenza. Perciò parliamo di virus familiari. Il sintomo che patisce il soggetto --  prima che diventi proprio --  appartiene sempre a  qualcun altro. E' molto importante rilevare questo aspetto. Ed è altresì corretto che lo psicoanalista Giacomo Contri affermi che, in un'analisi (ma anche in un percorso pedagogico e orientativo), non si confessa i peccati propri, ma quelli dell'altro. Portarsi nelle spalle le colpe, o meglio le responsabilità degli altri, conduce fuori strada, fa perdere l'orientamento, a volte in maniera grave. Molti incagli, fallimenti, errori di pensiero, si trascinano dietro perché il soggetto non ha pensato di disporsi  al lavoro -- assieme ad un altro --  con l'obiettivo di ri-mettere in parola la propria storia, giudicando e sanzionando. Un giudizio non espresso, ricade sempre sul soggetto.

Una famiglia entra in guerra e i suoi membri si coalizzano, in genere, contro il soggetto che mostra, riconosce, e smaschera le perversioni, le menzogne, le ipocrisie e i malesseri del nucleo familiare a cui appartiene.  Esattamente come avviene nella società civile, anche nei contesti familiari, il pensiero soggettivo e alter-nativo, il saper andare a meta, il non piegarsi a certi costumi, manifestazioni e abitudini errate, genera spesso invidia, aggressività, se non proprio odio. Tali famiglie non sono più società in affari, ma, citando sempre lo psicoanalista Giacomo Contri, "associazioni per delinquere".

Come può il soggetto che cade in queste dinamiche familiari e sociali perverse difendersi e ritrovare il proprio benessere? Non c'è altra strada che quella di un lavoro pedagogico/orientativo di riconoscimento della propria storia formativa ed educativa che nasce sempre da molto lontano. Le problematiche soggettive, le guerre familiari, possono aggravarsi, degenerare, creare rotture e disagi, crisi economico-finanziarie, fallimenti e altro, ma i germi (i virus) partono sempre dal "romanzo familiare" di ciascuno. Occorre "diseducarsi", per ritrovare le deviazioni che hanno interrotto il proprio percorso singolare, per arrestare quelle "male-dizioni" che possono tramandarsi da padri in figli. Mi ricordo di quel soggetto -- avuto in visita presso il mio studio per un  certo periodo di tempo --  il quale ha dovuto fare i conti con l'ingiustizia e la sofferenza che gli era stata arrecata dagli zii, fratelli del padre defunto, che, per questioni di soldi e di eredità, lo avevano estromesso e ne avevano provocato l'allontanamento e l'isolamento da tutto il nucleo familiare, cugini compresi. E' riuscito a lavorare sull'odio e invidia che il padre aveva suscitato in giovane età, nei confronti dei fratelli, per il successo e la ricchezza che aveva raggiunto. Le guerre che si constatano nelle famiglie, avvengono sempre per questioni d'invidia, gelosia e, soprattutto, soldi. Sarebbe sicuramente più onorevole se vi fossero alla base altre ragioni come, ad esempio, incompatibilità, interessi divergenti, non simpatia; almeno si tratterebbe di giudizio dopo aver conosciuto l'altro. Invece niente. La disputa, i conflitti, sono sempre sul piano dell'avere, mai dell'essere e esserci.

"Ne uccide più l'invidia che la spada", per conlcudere con un'ulteriore citazione dello psicoanalista Giacomo Contri.

Arezzo, lì 14/03/2020

© (2006-2020) -Dott. Maurizio Forzoni       

Interventi:
Roberto B.: Grazie, caro Maurizio, un altro articolo ricchissimo di spunti di riflessione, ne accenno uno: perché una famiglia e le partnership al suo interno possano produrre bene-ficio, occorre che ogni soggetto esca da qualsiasi ruolo e si costituisca e si dis-ponga verso gli altri/e solamente come partner, di lì partirà il possibile lavoro di guadagno reciproco.
Maurizio Forzoni: Esatto caro Roberto. I ruoli fissano, paralizzano il soggetto. Non lo smuovono.

Andrea D.L.: Peggiori virus, anche senza quarantena.
Maurizio Forzoni: Concordo Andrea. E sono virus che producono molti guai.

Nunzia C.: Il più grande errore di valutazione verso la famiglia è quello di credere che essa debba essere sempre difesa. Non c'è nessun automatismo tra famiglia e amore. Sappiamo invece che l'esperienza in famiglia a volte è catastrofica o problematica. Per associare amore alla famiglia bisogna valutare caso per caso. Nessuna teoria, nessun amore genitoriale a prescindere. Ogni bambino, ma anche ogni adulto dovrebbe essere in grado di valutare, giudicare intorno al sentirsi amato, cioè trattato bene, dalle azioni non dalle teorie. Purtroppo la famiglia spesso diventa la depositaria di nostri vecchi rancori, rabbie e aspettative mai elaborate. È importante allora affidarsi ad un esperto che possa "allestire" quel tribunale dove iniziare un processo con tanto di giudizio. Grazie Maurizio.
Maurizio Forzoni: Grazie a Te, Nunzia. Concordo. L'idea della sacralità della famiglia, ma anche della non-imputabilità degli atti commessi dai suoi membri, è un sintomo, una resistenza.

Loris S.: I virus che fanno dei danni terribili.
Maurizio Forzoni: E non ne parlano nei telegiornali.

Barbara G.: Virus che si perpetrano in tre generazioni.... Di padre in figlio

Maurizio Forzoni (info@maurizioforzoni.it/347.8392440), pedagogista, mediatore familiare e orientatore esistenziale, attualmente svolge attività di pedagogista,  orientamento esistenziale e formativo nelle relazioni d'aiuto in ambito familiare, soggettivo, scolastico, all'interno del Centro Formativo, didattico-pedagogico, di orientamento e ricerca UniSocrates di Arezzo, città nella quale vive. E' iscritto al Registro Nazionale Orientatori presso l'Associazione Nazionale Orientatori – Roma, ed è formatore e supervisore autorizzato Eipass – European Informatics Passport.
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© (2006-2019) -Dott. Maurizio Forzoni

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