Perdere la testa - Studio di Mediazione familiare, pedagogia e orientamento

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Perdere la testa

Arezzo, lì 23/11/2017

L'innamoramento è sempre un momento di perdita della testa, ovvero del pensiero. A tutti è capitato. Quanti "innamorati", però,  possono essere certi di avere perso la testa  per un altro, e non invece per sé stessi idealizzati, o per una figura idealizzata? Molte relazioni finiscono imputando all'altro di essere cambiato, mentre, in definitiva, non lo si era visto come in realtà era. Per questo diciamo che in amore occorre vederci molto chiaro. Il bambino, nato sano, ad esempio non cerca un ideale, bensì un altro reale con cui avere una relazione a soddisfazione. E' dopo, quando cederà (e crederà) alla proiezione narcisistica dei genitori, che per lui cominceranno le problematiche. Ieri sera, al seminario del Laboratorio di Formazione e Lettura Psicoanalitica di Torino, per me abbiamo incontrato e sviluppato una buona opportunità, proprio perché, partendo dalla poesia di Cesare Pavese, "verrà la morte e avrà i tuoi occhi", abbiamo mosso i passi nel distinguere l'innamoramento -- come patologia sociale molto diffusa, da cui poi si diramano tutte le perversioni d'amore, le dipendenze, anche dalle sostanze tossiche e inebrianti che oggi riscontriamo tra i giovani, i solipsismi contemporanei, il culto dell'immagine, i disturbi alimentari, le nevrosi, le ossessioni, le gelosie morbose, e così via -- dall'amore come lavoro, e messa a frutto di una relazione. Il bambino c'è già arrivato, sino da appena nato, poi, capita spesso che perda il principio di realtà e, assieme ad esso, il principio d piacere. Con un buon lavoro, assieme ad una buona difesa del pensiero,  è possibile ritrovare quel bambino o quella bambina perduto/a, ossia la vocazione di ciascuno (senza nessun riferimento al significante confessionale del termine).

© Dott. Maurizio Forzoni    


Maurizio Forzoni (info@maurizioforzoni.it/347.8392440), pedagogista e orientatore esistenziale, attualmente svolge attività di pedagogista,  orientamento esistenziale e formativo nelle relazioni d'aiuto in ambito familiare, soggettivo, scolastico, all'interno del Centro Formativo, didattico-pedagogico, di orientamento e ricerca UniSocrates di Arezzo, città nella quale vive. E' formatore della didattica innovativa iscritto al Registro Internazionale I.E.T, è iscritto al Registro Nazionale Orientatori presso l'Associazione Nazionale Orientatori – Roma, ed è formatore e supervisore autorizzato Eipass – European Informatics Passport. Ha scritto articoli e seminari, tra cui: "Dall'Ideale alla relazione", "Fare il bene fa bene? Analisi dei rapporti parassitari", "Questione d'etica", "Prendersi cura dell'altro nell'era contemporanea", "Il capitale del soggetto", "Il partner e la formazione analitica", "Il soggetto dell'inconscio", "La paura del vero", "Sulla formazione dello psicoanalista", "La psicoanalisi dal divano all'aula di tribunale:psico-appropriazioni indebite", "In genere l'incontro è speciale", "Dall'Ideale alla Relazione", "Pensiero e azione dell'insegnante come imprenditore a scuola" (intervento al corso di formazione accreditato MIUR e organizzato dal Laboratorio di Formazione e Lettura psicoanalitica di Torino, dal titolo "Scuola alla prova dell'appuntamento -- Facilitare i rapporti a scuola")





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