E dopo la pandemia? - Pensieri in movimento -- Maurizio Forzoni

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E dopo la pandemia?
di Maurizio Forzoni
              
Maurizio Forzoni
Non è presto per parlarne, anche se, al momento, siamo dentro a tutte le misure coercitive e di limitazione della libertà/sovranità soggettiva (non che, in tempo di pace, quest'ultima non fosse già sacrificata, negata, rimossa).

Sono molte -- in questi giorni --  le domande che leggiamo, ascoltiamo e accogliamo: cosa sarà di noi, dopo tutto ciò? Cambieremo, non cambieremo, sarà un modo per cui, in futuro, l'essere umano apprezzerà ciò che ha, le persone, la libertà, i legami familiari, amichevoli? Ce la faremo? Andrà tutto bene? Torneremo a toccarsi, baciarsi, abbracciarsi?

E ancora: l'economia ne risentirà, e come? Ci saranno nuovi collassi finanziari, aziende che chiuderanno, oppure no?  Si vive in un clima d'incertezza che procura preoccupazione, ansia, paura.

Ho sentito e parlato anche con amici/colleghi che approfittano di questo momento di sospensione per mettere in atto nuovi progetti, pensieri, obiettivi di lavoro/pensiero.  E' questa un'alternativa, un modo molto proficuo di raccogliere, anche da una crisi profonda e generalizzata come l'attuale, nuova linfa per ritrovare i propri desideri, per costruire o ricostruire delle relazioni.

Assieme a tutto ciò, però, c'è anche quel clima di buonismo, di patriottismo che  --  altri assieme a me --  troviamo spesso stucchevole o ipocrita.  Al di là del sentimento autentico che qualcuno possa davvero percepire, abbiamo in realtà il motivo di pensare che per molti rappresenti un facile e scontato mezzo per mostrarsi, per ottenere consenso e apprezzamento sociale. Trovo difficile pensare che coloro che non pensano all'altro, che vivono nell'egoismo, che pensano al denaro come fine (e non mezzo), all'oggetto, alle proprie cose, poi dopo abbiano un ripensamento. Passata la paura e ritrovata la salvezza, continueranno esattamente a vivere e a comportarsi come facevano prima, a crogiolarsi nell'indifferenza, se non proprio nel cinismo. Il buonismo è sempre una maschera. Il "volemosi tutti bene", come dicono i romani, è sovente un modo per non volere bene a nessuno, per non interessarsi alla vita di nessuno, se non alla propria.

Personalmente ho ragioni di ritenere che, dopo il virus, il clima potrebbe addirittura peggiorare. Ciò perché, le personalità autoritarie, superegoiche ("ante virum" già molto diffuse nelle scuole, nelle istituzioni, nella società, nelle famiglie, nelle chiese ), rafforzeranno la propria idea di poter controllare, sottomettere, limitare l'altrui libertà di scelta, pensiero, movimento a meta. La diffidenza l'uno verso l'altro si respira  nell'aria, anche in questo periodo; è sufficiente recarsi in un supermercato, alle poste, per strada. C'è sempre qualcuno pronto a dirti: "così non si fa... dove vai?", o a guardarti con sospetto. La paura dell'altro, del soggettivo, è sempre nell'aria, virus o non virus. Non sarà il "dopo virus" a risolvere questa sintomatologia dilagante e diffusa.

Ho timore, addirittura,  che aumenteranno coloro i quali si sentiranno in diritto (e ancor più autorizzati), con l'espediente "lo faccio per il tuo/nostro bene", di dirti come vivere, muoverti, addirittura pensare. Il pensiero soggettivo, non omologato, non massificato, potrebbe rischiare di trovare ancor più opposizioni e resistenze. E' possbile che aumenti l'odio, l'aggressività,  e l'isolamento - tra l'altro oggi già molto diffusi -- nei confronti di coloro che non la pensano come tutti.  La storia umana insegna che, come afferma la psicoanalista Marie-Hélène Brousse, non è la guerra, i suoi misfatti e i suoi crimini ad essere mancanti nelle civiltà di ogni epoca, ma "è la pace piuttosto ad apparire come un delirio o una vana illusione"*.

Un tempo finivo i miei messaggi con la frase:
"Meditiamo gente, meditiamo....".

Mi è sembrato opportuno, rispolverarla oggi.

Buoni pensieri.
Maurizio .

Arezzo, lì 18/03/2020

Interventi:
Carolina B.: Grazie Maurizio. Non vedo l'ora che finisca, per tornare in toscana, ed allora chiamerò tutti e brinderemo alla vita (io con acqua perchè ho una gossa pecca :sono astemiaaa!!) Buon pomeriggio caro Maurizio !
Maurizio Forzoni: Grazie a Te, cara Carolina . !

Claudia Z.: Non tornerà nulla come prima... e prima faceva già abbastanza schifo, ora non abbiamo più nemmeno quel minimo di libertà.

Gloria M.: "Personalmente ho ragioni di ritenere che, dopo il virus, il clima potrebbe addirittura peggiorare. Ciò perché, le personalità autoritarie, superegoiche ("ante virum" già molto diffuse nelle scuole, nelle istituzioni, nella società, nelle famiglie, nelle chiese ), rafforzeranno la propria idea di poter controllare, sottomettere, limitare l'altrui libertà di scelta, pensiero, movimento a meta. La diffidenza l'uno verso l'altro si respira nell'aria, anche in questo periodo; è sufficiente recarsi in un supermercato, alle poste, per strada. C'è sempre qualcuno pronto a dirti: "così non si fa... dove vai?. O a guardarti con sospetto. La paura dell'altro, del soggettivo, è sempre nell'aria, virus o non virus. Non sarà il "dopo virus" a risolvere questa sintomatologia dilagante e diffusa."
Gloria M.: Sono perfettamente d'accordo, lo penso anche io.
Luca T.: Rispetto in pieno l'opinione di Gloria, ma non la condivido. A mio parere, ci sarà un'apertura maggiore verso i giovani e le giovani generazioni. Credo che il superamento della pandemia ci faccia rendere conto che disponiamo di giovani capaci e competenti, ognuno nel proprio ambito professionale. Credo quindi che l'esperienza vissuta velocizzi il loro inserimento in posti di responsabilità.
Gloria M.:  io ho fatto copia e incolla di un pensiero del Dottor Maurizio Forzoni, ( contenuto nel link del suo post), che io condivido appieno. Se invece le cose andranno come lei pensa io ne sarò felice e molto sollevata!
Maurizio Forzoni: Caro Luca, io mi auguro che questa Tua speranza trovi conferma. Ed è vero che ci sono molti ragazzi e ragazze, ma anche bambini in gamba che meriterebbero di avere molto più spazio e soprattutto di essere ascoltati. Ma occorrerebbe che i padri e le madri, si assumessero la responsabilità di molti disagi che proprio i giovani e bambini patiscono. Non mi sembra che però, nel mondo cosiddetto adulto, ci sia questa tendenza. Anzi. A me pare che genitori, insegnanti, educatori, vogliano piuttosto sfuggire dall'essere giudicati, e -- alla prima difficoltà, intoppo o sintomo scolastico formativo, lavorativo -- scarichino tutte le responsabilità e le colpe proprio su ragazzi e bambini.

Sabrina G.: Niente è più come un po' di tempo fa, nel bene e nel male.. E niente lo sarà più, che sia un buon proposito oppure no, non lo so...

Roberto B.: Hai ragione, caro Maurizio, non penso, che dopo la pandemia saremo molto migliori, senza un lavoro individuale di riorientamento a meta attraverso un altro/a.
Maurizio Forzoni: Nemmeno io caro Roberto, riesco a pensare un ritrovamento del proprio benessere, senza che sempre più soggetti decidano d'intraprendere un lavoro di riorientamento/formazione.

Loris S.: Questa pandemia ci lascerà in una situazione inedita, così come l'hai ben descritta, caro Maurizio, grazie!

Serafino S.: Pensieri e Parole. Un grande artista che allieta da dieci lustri le nostre profonde riflessioni. Speriamo che sappia anche ispirarci e stimolare risorse e mete, verso ritrovata “felicità”. Avverso atti e misfatti d’invisibile terrore “camuffati”.

Nunzia C.: Ecco, finché pensiamo che la pace sia un delirio,non riusciremo mai a dare alla guerra il giusto significato. Finché non riusciremo a mettere mano al nostro pensiero, nulla sarà mai come prima, come ora e come sempre. Mi colpisce l'immagine che hai scelto. È rivelatrice di una massa a cui è stato tolto il pensiero e, con esso, anche la parola. Tutti nella stessa direzione, tutti rivolti verso un unico obbiettivo, tutti anestetizzati. Ma da dove partire? Io direi di ri-partire proprio da quel regime d'appuntamento, l'unico che possa essere davvero autorizzato a diventare "regime" senza la pretesa di assoggettare nessuno, ma con la consapevolezza che così si fa. Grazie
Maurizio Forzoni: Proprio così cara Nunzia. Prima il soggetto va all'appuntamento, e poi ritrova il benessere, ovvero la pace.
Nunzia C.: E all'appuntamento bisogna andarci con le migliori intenzioni.

Barbara V.: Ho letto questo libro negli ultimi 3 giorni, che sottolinea come ciò che stiamo vivendo sia un’esperienza comune per l’umanità (da quando inizia la scrittura, si raccontano costantemente, in ogni cultura ed in ogni periodo esperienze terribili di pandemia). Non e’ l’eccezione, ma piuttosto la regola ... pensare di esserne esenti era un pensiero sbagliato che negli ultimi 2 mesi abbiamo l’occasione di correggere ... in un modo forse troppo veloce o violento .., ma sarebbe bello riuscire a farne qualcosa ...
Epidemia nella storia

*Brousse Marie-Hélène, (a cura di), Guerre senza limite. Psicoanalisi, trauma, legame sociale, 2017, Rosenberg & Sellier, Torino
© (2006-2020) -Dott. Maurizio Forzoni     
Maurizio Forzoni (info@maurizioforzoni.it/347.8392440), pedagogista, mediatore familiare e orientatore esistenziale, attualmente svolge attività di pedagogista,  orientamento esistenziale e formativo nelle relazioni d'aiuto in ambito familiare, soggettivo, scolastico, all'interno del Centro Formativo, didattico-pedagogico, di orientamento e ricerca UniSocrates di Arezzo, città nella quale vive. E' iscritto al Registro Nazionale Orientatori presso l'Associazione Nazionale Orientatori – Roma, ed è formatore e supervisore autorizzato Eipass – European Informatics Passport.
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